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rubrica letteraria e culturale, dal 19 marzo 2014
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Qualche giorno fa, per la rubrica Tacuìn, ho recensito GIULIETTA NON AMA ROMEO di ROBERTA MANZONI (QUI la recensione).
Oggi ho il piace di fare quattro chiacchere proprio con lei e presentarvi la Roberta Manzoni "scrittoressa"!
Oggi ho il piace di fare quattro chiacchere proprio con lei e presentarvi la Roberta Manzoni "scrittoressa"!
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Roberta Manzoni |
Chi è Roberta
Nata a Milano
nel 1962, vive e lavora nella provincia di Lodi. Laureata in Lingue e
Letterature straniere moderne, da dodici anni è precaria nella scuola. Ha
iniziato tardi perché prima ha fatto la mamma a tempo pieno. Nel 2003 ha vinto
il primo premio del concorso letterario indetto dalla Biblioteca di
Codogno per la categoria “Racconti per ragazzi”, con un testo dal
titolo Le ragazze del comitato Anni Verdi e Gentili; nel 2013 è arrivata seconda
al concorso indetto da Letture da Metropolitana con il racconto Il treno delle
otto e venti.
Cara
Roberta, benvenuta! Sei la prima donna ospite della mia rubrica! Raccontami un
po’ di te: sei mamma, professoressa (buona?!) e scrittrice. Come riesci a
conciliare tutto?
Ciao Irene, grazie per avermi ospitata
nella tua rubrica. E’ un graditissimo piacere per me e un grande onore essere
la tua prima donna ospite. Approfitto di questo spazio per ringraziarti
pubblicamente della recensione che hai scritto su Giulietta non ama Romeo: sei
riuscita a cogliere tutte le sfumature della storia.
Tornando a noi, sono mamma di tre figli,
un maschio e due femmine di età compresa tra i 22 e i 18 anni; sono una
professoressa di lingue molto esigente e severa, ma in fondo non sono poi così
cattiva come spesso vengo definita dai miei alunni.
E poi ogni tanto scrivo, ma non mi reputo
una scrittrice. Diciamo, piuttosto, che sono una scrittoressa che si diverte a
raccontare storie.
Sono una grande osservatrice e una persona
che ama ascoltare; giro sempre con un quaderno su cui appuntare momenti che mi
colpiscono, o pensieri che mi travolgono durante la giornata. Poi, nel silenzio
della sera, li riprendo e li rielaboro. Il tempo da dedicare alla scrittura,
come vedi, non è tanto, ma basta saperlo usare bene e si riesce a
concretizzare.
Dimenticavo:
c’è poi la tua passione per il lavoro a maglia, a uncinetto e per la
pallacanestro. Giusto? In mezzo a tanti interessi, dove collochi quello per i
libri? Cosa legge Roberta Manzoni?
Sì, è vero, amo lavorare a maglia o
all’uncinetto. Mi rilassa tantissimo e intanto che le mani sferruzzano, ordisco
trame e idee per nuovi libri.
Seguo anche la squadra locale di
pallacanestro che è uno sport che adoro da quando due dei miei figli hanno
iniziato a praticarlo tanti anni fa.
E in questa mia vita piena di tante cose,
trovo anche il tempo per leggere. Non amo i fantasy né i thriller troppo truci,
per il resto leggo di tutto e se un libro mi prende, impiego un sacco di tempo
a leggerlo, lo centellino perché non voglio che mi lasci. Un libro che mi piace
lo metto sullo stesso piano di un buon amico che mi racconta una bella storia.
La
scrittura invece che posto occupa nella tua vita? Quando hai iniziato a sentire
l’esigenza di scrivere?
Come dicevo prima, giro con un quaderno
sul quale appunto tutto ciò che mi colpisce durante il giorno, quindi ho sempre
qualcosa da scrivere. Dopo aver vinto il
primo premio indetto dalla Biblioteca di Codogno con una storia presa dalla
realtà, è scattata la molla per scrivere qualcosa di più corposo di un semplice
racconto e così ho iniziato tanti libri ma ne ho finiti solo tre. Per ora.
Riprenderò in mano gli altri quando arriverà il momento giusto.
Prima
del tuo romanzo d’esordio “Giulietta non ama Romeo” hai avuto altre esperienze
letterarie. Ce ne vuoi parlare? Ti sono servite come stimolo per continuare a
scrivere?
Sì, ho pubblicato In punta di piedi con
Albatros, una casa editrice a pagamento. Volevo soddisfare il mio ego e ho
pagato. Ma non lo rifarò più. Una volta, o meglio una fregatura, è più che
sufficiente.
Veniamo
quindi a “Giulietta non ama Romeo”. Come sei venuta a conoscenza della 0111
Edizioni e cosa ti ha spinta ad inviare il tuo romanzo proprio a loro? Le tue
aspettative sono state confermate?
Ho conosciuto la 0111 tramite l’Agenzia
Letteraria Riscrivimi alla quale avevo mandato Giulietta per l’editing.
Gli unici soldi che sborserò d’ora in
avanti, saranno solo per un editing fatto bene. Credo fermamente nel ruolo
delle Agenzie Letterarie e per una scrittoressa sconosciuta come me, è giusto
avere qualcuno che ti pulisca il testo, ti dia una mano nell’esposizione di
alcuni passaggi e ti dia un giudizio spassionato sul tuo testo. Nessuno nasce
“imparato”, saper scrivere non significa nulla e nel mestiere di scrittore, la
cosa più importante è essere umili e accettare i consigli di chi fa l’editor di
mestiere.
Tornando al mio libro, è stata l’Agenzia
Riscrivimi, alla quale la storia di Pompea era piaciuta molto, a inviarlo alle
Case Editrici. Sinceramente, tra le varie proposte ho accettato quella della
0111 perché era la più vicina a casa mia. Mi trovo bene anche se chi non è
avvezzo all’uso degli acquisti in internet, fa un po’ fatica a reperire il mio
libro non essendo nelle librerie come quelli delle Case Editrici maggiori. Ma
si sa che con le CE piccole, i librai non si sbattono più di tanto per avere in
vetrina il libro di una sconosciuta :).
C’è anche l’ebook e questa versione mi
piace per la sua reperibilità immediata.
Vista
da fuori (per quanto possa cogliere da una conoscenza “virtuale”), sembri una
persona molto solare, allegra, amante delle cose semplici e della vita. La
storia che però narri in “Giulietta non ama Romeo” è tutto il contrario di
questo: è cupa, drammatica, a volte agghiacciante, da pelle d’oca. Mi chiedo
quindi se tu, con questo libro, abbia voluto “sfogare” qualcosa che porti
dentro e che non mostri agli altri nella vita di ogni giorno.
Mi hai definita perfettamente. Io
aggiungerei anche un altro aggettivo, ma non posso farlo così pubblicamente ( le
mie amiche mi definiscono anche un po’ ca**ona, ma non dirlo a nessuno ;) ).
E’ vero, la storia narrata in Giulietta
non ama Romeo è molto drammatica e cupa, molto dura e proprio perché io non
sono così, ho fatto molta fatica a scriverlo. Ogni tanto mi dovevo allontanare
da Pompea, dovevo staccarmene per ritrovare la mia dimensione.
Quando si scrive una storia si entra
talmente dentro ai personaggi, che si provano davvero le sensazioni che vengono
descritte. E l’idea di una storia così importante è nata dai fatti quotidiani,
dalle notizie che purtroppo si leggono sui giornali o si ascoltano alla
televisione, da storie che purtroppo sono successe davvero, non a me
personalmente, ma a persone che ho conosciuto.
La violenza descritta in Giulietta non
ama Romeo è portata all’estremo: Pompea si è caricata di tante brutture che
possono succedere realmente. Metterle nero su bianco a me è servito anche per
esorcizzare la paura che queste violenze possano colpire non tanto me, quando
le persone che amo. Ho due figlie femmine…
Il
tuo libro tratta temi delicati, dalla prostituzione allo stupro, dal suicidio ai
maltrattamenti verso chi è “diverso”. In tutto ciò però riecheggia una parola:
speranza. Cos’è per te la speranza? Sesta, la sorella di Pompea affetta dalla
sindrome di down è l’immagine stessa della speranza? Se sì, perché?
Beh, la speranza è il motore che ti
permette di andare avanti nella vita. Se ti manca quella, è la fine; ci si deve
aggrappare a qualsiasi cosa per non soccombere.
Sono una persona positiva e vedo il lato
buono anche dove il buono sembra non esserci.
Sesta non incarna tanto la speranza,
quanto il senso di amore. Pompea cresciuta con il motto “Giulietta non deve
amare nessuno per non soffrire”, fa fatica a relazionarsi con le coetanee e con
il mondo esterno, ma ama da subito sua sorella e grazie a questo sentimento nei
confronti di Sesta, riuscirà a lasciarsi andare e a volere bene anche a
Stefania.
E a modo suo, vuole bene a sua madre e ad
Agnes. Quindi, come dici tu nella recensione, l’amore c’è in ogni angolo di
questo libro: basta saperlo scovare.
“Chiunque ama. Anche il più disilluso
arriverà a provare qualcosa per qualcuno”. Lo dice Pompea, la
protagonista del libro. Lo dice anche Roberta Manzoni? E con “L’amore t’indossa” intendi come un
maglione (che si può togliere e cambiare) o come una seconda pelle che ti resta
addosso per sempre?
Sono fermamente convinta che anche il più
disilluso arrivi a provare un briciolo di affetto per qualcuno. Magari non lo
dimostrerà apertamente, ma lo proverà. L’amore ha tante sfaccettature e non si
può quantificare. Anche solo un breve sorriso sul viso di una persona cupa, è
sinonimo di affetto. Per questo motivo l’amore t’indossa: ti resta addosso per
sempre e anche se la vita è dura e cattiva con te, è lì, sotto gli strati di
pelle che si sono induriti per le esperienze vissute.
Ho
notato (ma potrei sbagliare) che i nomi dei personaggi non sono mai casuali. Spesso
hanno a che vedere con il loro carattere o con una loro caratteristica. E’
così?
E’ così, nessun nome nel libro è casuale.
Dopo aver scoperto che Pompeo significa quinto nato, ho chiamato così la
protagonista, giocando anche un po’ sul fatto che questo nome può richiamare
l’arte che pratica Giulia, la madre di Pompea. Chiaramente Giulia è stato
scelto perché potevo unirlo al nome Romeo.
E il nome di qualche comparsa della storia, mi è servito per dare vita
al personaggio.
Nel
corso del romanzo citi alcuni versi musicali. Aiutano un po’ ad evadere dalla
“durezza” della bellissima storia che narri. In base a cosa li hai scelti? C’è
anche un incontro con Lucio Dalla.
Ho scelto le musiche dei Cinematic
Orchestra perché mi piacciono molto e le ascoltavo mentre scrivevo. Nel libro,
l’incontro con Lucio Dalla è stato casuale. Nelle mie ricerche sulle zone
descritte in quel passaggio, avevo scoperto che Dalla aveva partecipato alla
manifestazione di Scala. Da lì alla sua apparizione nel libro, è bastato usare
la fantasia. E Alex Britti è Alex Britti :)
Il
romanzo è uscito lo scorso anno. Come sta andando la promozione? Sulla tua
pagina Facebook “piovono” commenti positivi!
Devo ammettere che non ho ancora fatto
nessuna presentazione, ma da maggio forse qualcosa si muoverà. Nel frattempo,
grazie a Facebook e quindi al passaparola, mi arrivano molti complimenti.
Ho avuto poi la grande fortuna di avere
Giulietta non ama Romeo come libro consigliato nella rubrica Amiche di
salvataggio su Donna Moderna. Che dire? Grande soddisfazione :)
Hai
qualche libro chiuso nel cassetto sul quale stai lavorando?
Sì, entro la fine dell’anno dovrebbe
uscire un libro edito da un’altra casa editrice che sarebbe dovuto essere
pubblicato prima di Giulietta, ma per alcune piccole incomprensioni ho fermato
la stampa.
Poi, in cantiere ce ne sono altri due.
Devo solo trovare il tempo giusto per
terminarli. Tra una sciarpa, un poncho, la lettura di un libro, la famiglia e
la scuola, prometto che troverò il momento adatto per estraniarmi e scrivere.
Grazie
Roberta, è stato un piacere.
Grazie a te, Irene. Grazie davvero di
cuore.
*(La biografia è stata fornita dall'autore)
*INTERVISTA A CURA DI IRENE PAMPANIN E DESTINATA IN VIA ESCLUSIVA ALLA RUBRICA TACUìN. E' VIETATA OGNI RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DELLA STESSA.
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