Alba dalla Tofana di Mezzo

"Galoppa, fuggi, galoppa, superstite fantasia. Avido di sterminarti, il mondo civile ti incalza alle calcagna, mai più ti darà pace". D.Buzzati

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mercoledì 16 aprile 2014

"Giulietta non ama Romeo" di Roberta Manzoni. Intervista all'autrice


IL VOSTRO SPAZIO
NEL MIO BLOG
rubrica letteraria e culturale, dal 19 marzo 2014

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Qualche giorno fa, per la rubrica Tacuìn, ho recensito GIULIETTA NON AMA ROMEO di ROBERTA MANZONI (QUI la recensione). 
Oggi ho il piace di fare quattro chiacchere proprio con lei e presentarvi la Roberta Manzoni "scrittoressa"!
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Roberta Manzoni
Chi è Roberta

Nata a Milano nel 1962, vive e lavora nella provincia di Lodi. Laureata in Lingue e Letterature straniere moderne, da dodici anni è precaria nella scuola. Ha iniziato tardi perché prima ha fatto la mamma a tempo pieno. Nel 2003 ha vinto il primo premio del concorso letterario indetto dalla Biblioteca di Codogno per la categoria “Racconti per ragazzi”, con un testo dal titolo Le ragazze del comitato Anni Verdi e Gentili; nel 2013 è arrivata seconda al concorso indetto da Letture da Metropolitana con il racconto Il treno delle otto e venti.

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Cara Roberta, benvenuta! Sei la prima donna ospite della mia rubrica! Raccontami un po’ di te: sei mamma, professoressa (buona?!) e scrittrice. Come riesci a conciliare tutto?

Ciao Irene, grazie per avermi ospitata nella tua rubrica. E’ un graditissimo piacere per me e un grande onore essere la tua prima donna ospite. Approfitto di questo spazio per ringraziarti pubblicamente della recensione che hai scritto su Giulietta non ama Romeo: sei riuscita a cogliere tutte le sfumature della storia.
Tornando a noi, sono mamma di tre figli, un maschio e due femmine di età compresa tra i 22 e i 18 anni; sono una professoressa di lingue molto esigente e severa, ma in fondo non sono poi così cattiva come spesso vengo definita dai miei alunni.
E poi ogni tanto scrivo, ma non mi reputo una scrittrice. Diciamo, piuttosto, che sono una scrittoressa che si diverte a raccontare storie.
Sono una grande osservatrice e una persona che ama ascoltare; giro sempre con un quaderno su cui appuntare momenti che mi colpiscono, o pensieri che mi travolgono durante la giornata. Poi, nel silenzio della sera, li riprendo e li rielaboro. Il tempo da dedicare alla scrittura, come vedi, non è tanto, ma basta saperlo usare bene e si riesce a concretizzare.

Dimenticavo: c’è poi la tua passione per il lavoro a maglia, a uncinetto e per la pallacanestro. Giusto? In mezzo a tanti interessi, dove collochi quello per i libri? Cosa legge Roberta Manzoni?

Sì, è vero, amo lavorare a maglia o all’uncinetto. Mi rilassa tantissimo e intanto che le mani sferruzzano, ordisco trame e idee per nuovi libri.
Seguo anche la squadra locale di pallacanestro che è uno sport che adoro da quando due dei miei figli hanno iniziato a praticarlo tanti anni fa.
E in questa mia vita piena di tante cose, trovo anche il tempo per leggere. Non amo i fantasy né i thriller troppo truci, per il resto leggo di tutto e se un libro mi prende, impiego un sacco di tempo a leggerlo, lo centellino perché non voglio che mi lasci. Un libro che mi piace lo metto sullo stesso piano di un buon amico che mi racconta una bella storia. 

La scrittura invece che posto occupa nella tua vita? Quando hai iniziato a sentire l’esigenza di scrivere?

Come dicevo prima, giro con un quaderno sul quale appunto tutto ciò che mi colpisce durante il giorno, quindi ho sempre qualcosa da scrivere.  Dopo aver vinto il primo premio indetto dalla Biblioteca di Codogno con una storia presa dalla realtà, è scattata la molla per scrivere qualcosa di più corposo di un semplice racconto e così ho iniziato tanti libri ma ne ho finiti solo tre. Per ora. Riprenderò in mano gli altri quando arriverà il momento giusto.

Prima del tuo romanzo d’esordio “Giulietta non ama Romeo” hai avuto altre esperienze letterarie. Ce ne vuoi parlare? Ti sono servite come stimolo per continuare a scrivere?

Sì, ho pubblicato In punta di piedi con Albatros, una casa editrice a pagamento. Volevo soddisfare il mio ego e ho pagato. Ma non lo rifarò più. Una volta, o meglio una fregatura, è più che sufficiente.

Veniamo quindi a “Giulietta non ama Romeo”. Come sei venuta a conoscenza della 0111 Edizioni e cosa ti ha spinta ad inviare il tuo romanzo proprio a loro? Le tue aspettative sono state confermate?

Ho conosciuto la 0111 tramite l’Agenzia Letteraria Riscrivimi alla quale avevo mandato Giulietta per l’editing.
Gli unici soldi che sborserò d’ora in avanti, saranno solo per un editing fatto bene. Credo fermamente nel ruolo delle Agenzie Letterarie e per una scrittoressa sconosciuta come me, è giusto avere qualcuno che ti pulisca il testo, ti dia una mano nell’esposizione di alcuni passaggi e ti dia un giudizio spassionato sul tuo testo. Nessuno nasce “imparato”, saper scrivere non significa nulla e nel mestiere di scrittore, la cosa più importante è essere umili e accettare i consigli di chi fa l’editor di mestiere.
Tornando al mio libro, è stata l’Agenzia Riscrivimi, alla quale la storia di Pompea era piaciuta molto, a inviarlo alle Case Editrici. Sinceramente, tra le varie proposte ho accettato quella della 0111 perché era la più vicina a casa mia. Mi trovo bene anche se chi non è avvezzo all’uso degli acquisti in internet, fa un po’ fatica a reperire il mio libro non essendo nelle librerie come quelli delle Case Editrici maggiori. Ma si sa che con le CE piccole, i librai non si sbattono più di tanto per avere in vetrina il libro di una sconosciuta :).
C’è anche l’ebook e questa versione mi piace per la sua reperibilità immediata.   

Vista da fuori (per quanto possa cogliere da una conoscenza “virtuale”), sembri una persona molto solare, allegra, amante delle cose semplici e della vita. La storia che però narri in “Giulietta non ama Romeo” è tutto il contrario di questo: è cupa, drammatica, a volte agghiacciante, da pelle d’oca. Mi chiedo quindi se tu, con questo libro, abbia voluto “sfogare” qualcosa che porti dentro e che non mostri agli altri nella vita di ogni giorno.

Mi hai definita perfettamente. Io aggiungerei anche un altro aggettivo, ma non posso farlo così pubblicamente ( le mie amiche mi definiscono anche un po’ ca**ona, ma non dirlo a nessuno ;) ).
E’ vero, la storia narrata in Giulietta non ama Romeo è molto drammatica e cupa, molto dura e proprio perché io non sono così, ho fatto molta fatica a scriverlo. Ogni tanto mi dovevo allontanare da Pompea, dovevo staccarmene per ritrovare la mia dimensione.
Quando si scrive una storia si entra talmente dentro ai personaggi, che si provano davvero le sensazioni che vengono descritte. E l’idea di una storia così importante è nata dai fatti quotidiani, dalle notizie che purtroppo si leggono sui giornali o si ascoltano alla televisione, da storie che purtroppo sono successe davvero, non a me personalmente, ma a persone che ho conosciuto.
La violenza descritta in Giulietta non ama Romeo è portata all’estremo: Pompea si è caricata di tante brutture che possono succedere realmente. Metterle nero su bianco a me è servito anche per esorcizzare la paura che queste violenze possano colpire non tanto me, quando le persone che amo. Ho due figlie femmine…

Il tuo libro tratta temi delicati, dalla prostituzione allo stupro, dal suicidio ai maltrattamenti verso chi è “diverso”. In tutto ciò però riecheggia una parola: speranza. Cos’è per te la speranza? Sesta, la sorella di Pompea affetta dalla sindrome di down è l’immagine stessa della speranza? Se sì, perché?

Beh, la speranza è il motore che ti permette di andare avanti nella vita. Se ti manca quella, è la fine; ci si deve aggrappare a qualsiasi cosa per non soccombere.
Sono una persona positiva e vedo il lato buono anche dove il buono sembra non esserci.
Sesta non incarna tanto la speranza, quanto il senso di amore. Pompea cresciuta con il motto “Giulietta non deve amare nessuno per non soffrire”, fa fatica a relazionarsi con le coetanee e con il mondo esterno, ma ama da subito sua sorella e grazie a questo sentimento nei confronti di Sesta, riuscirà a lasciarsi andare e a volere bene anche a Stefania.
E a modo suo, vuole bene a sua madre e ad Agnes. Quindi, come dici tu nella recensione, l’amore c’è in ogni angolo di questo libro: basta saperlo scovare.

“Chiunque ama. Anche il più disilluso arriverà a provare qualcosa per qualcuno”. Lo dice Pompea, la protagonista del libro. Lo dice anche Roberta Manzoni? E con “L’amore t’indossa” intendi come un maglione (che si può togliere e cambiare) o come una seconda pelle che ti resta addosso per sempre?

Sono fermamente convinta che anche il più disilluso arrivi a provare un briciolo di affetto per qualcuno. Magari non lo dimostrerà apertamente, ma lo proverà. L’amore ha tante sfaccettature e non si può quantificare. Anche solo un breve sorriso sul viso di una persona cupa, è sinonimo di affetto. Per questo motivo l’amore t’indossa: ti resta addosso per sempre e anche se la vita è dura e cattiva con te, è lì, sotto gli strati di pelle che si sono induriti per le esperienze vissute.

Ho notato (ma potrei sbagliare) che i nomi dei personaggi non sono mai casuali. Spesso hanno a che vedere con il loro carattere o con una loro caratteristica. E’ così?

E’ così, nessun nome nel libro è casuale. Dopo aver scoperto che Pompeo significa quinto nato, ho chiamato così la protagonista, giocando anche un po’ sul fatto che questo nome può richiamare l’arte che pratica Giulia, la madre di Pompea. Chiaramente Giulia è stato scelto perché potevo unirlo al nome Romeo.  E il nome di qualche comparsa della storia, mi è servito per dare vita al personaggio.

Nel corso del romanzo citi alcuni versi musicali. Aiutano un po’ ad evadere dalla “durezza” della bellissima storia che narri. In base a cosa li hai scelti? C’è anche un incontro con Lucio Dalla.

Ho scelto le musiche dei Cinematic Orchestra perché mi piacciono molto e le ascoltavo mentre scrivevo. Nel libro, l’incontro con Lucio Dalla è stato casuale. Nelle mie ricerche sulle zone descritte in quel passaggio, avevo scoperto che Dalla aveva partecipato alla manifestazione di Scala. Da lì alla sua apparizione nel libro, è bastato usare la fantasia. E Alex Britti è Alex Britti :)

Il romanzo è uscito lo scorso anno. Come sta andando la promozione? Sulla tua pagina Facebook “piovono” commenti positivi!

Devo ammettere che non ho ancora fatto nessuna presentazione, ma da maggio forse qualcosa si muoverà. Nel frattempo, grazie a Facebook e quindi al passaparola, mi arrivano molti complimenti.
Ho avuto poi la grande fortuna di avere Giulietta non ama Romeo come libro consigliato nella rubrica Amiche di salvataggio su Donna Moderna. Che dire? Grande soddisfazione :)

Hai qualche libro chiuso nel cassetto sul quale stai lavorando?

Sì, entro la fine dell’anno dovrebbe uscire un libro edito da un’altra casa editrice che sarebbe dovuto essere pubblicato prima di Giulietta, ma per alcune piccole incomprensioni ho fermato la stampa.
Poi, in cantiere ce ne sono altri due.
Devo solo trovare il tempo giusto per terminarli. Tra una sciarpa, un poncho, la lettura di un libro, la famiglia e la scuola, prometto che troverò il momento adatto per estraniarmi e scrivere.

Grazie Roberta, è stato un piacere.

Grazie a te, Irene. Grazie davvero di cuore.




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*(La biografia è stata fornita dall'autore)
*INTERVISTA A CURA DI IRENE PAMPANIN E DESTINATA IN VIA ESCLUSIVA ALLA RUBRICA TACUìN. E' VIETATA OGNI RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DELLA STESSA.


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